"Oddio, Beny, guarda qui!! Te la ricordi questa biciclettina?"
Basta un niente e nel garage dei nonni parte un amarcord di quelli potenti. C'è ancora tutto, come se non fossero mai passati dodici anni, e ogni cosa è dove l'avevo lasciata: il tavolino da ping pong, le sedie rotte ammassate alla rinfusa, il vecchio Ciao di papà, l'odore della polvere, perfino lei, la mitica biciclettina gialla e rosa con le rotelle...
Io e mia sorella ci guardiamo: non serve neanche che parliamo, perchè i pensieri e i ricordi sono gli stessi, ce lo si legge in faccia e negli oggetti che andiamo a rispolverare: le "corse" in monopattino in garage, le acrobazie sull'altalena, il terrore dei ragni che si annidavano nella casetta costruita dal nonno e dallo zio Gigi, casetta prontamente battezzata VillaVillaColle, i giri in vespa con lo zio...
E poi i giochi con la sabbia, un mucchietto di ghiaia fine e sabbia grossa che a noi sembrava la spiaggia di Senigallia, a piedi nudi a correre sulla ghiaia per prendere un altro secchiello d'acqua, le enormi pale di plastica gialla (vorrei dire la Palettina Rosa, ma quella è un'altra storia... XD), e le montagne di formine che nessuno voleva riordinare finito di giocare...
Il saccheggio dei lamponi del nonno; nascondino nel locale caldaia dove tutti avevamo paura ad entrare, e per questo era il nascondiglio preferito; il tepee dell'Alice, un vero tepee con tanto di pali di metallo, dove in tre si stava strettissime ma che a noi sembrava enorme, montato nel giardino sul retro...
Le corse, corse pazze, corse folli, sempre a correre in questo giardino enorme: sulla ghiaia, attraverso l'orto, gira l'angolo, non farti vedere, raggiungi i cespugli, nasconditi, occhiata a destra e a sinistra e poi di volata nel prato, salta il gradino, atterra sulla ghiaia, attraversala al volo, altro gradino, e poi infilati nella lavanderia attraverso la finestra sempre aperta...
E poi le Case Rosse, la vecchia fattoria dove un tempo abitavano i bisnonni: potevamo entrare solo accompagnati dal nonno, e nonostante la sua presenza ricordo la soggezione provata in quegli ambienti polverosi, pieni di ragnatele, dove l'eco rimbalzava nelle stanze vuote, la luce era poca e l'odore di chiuso forte... ma ricordo anche i pomeriggi con mia sorella e i cugini a spaccare le noci col martello sotto al portico, il fienile sopra la stalla, il pollaio e la conigliera, l'odore di fieno e l'erba alta d'estate...
E' incredibile come i nostri ricordi siano selettivi: nonostante ci siano state giornate di pioggia, notti insonni, pestaggi degni di nota tra me e mia sorella, castighi, compiti da fare e quant'altro, della mia infanzia ricordo solo questo, un continuo pomeriggio di sole, ininterrotto per anni, risate, giochi, divertimenti, spensieratezza...
Che nostalgia...ma hai dimenticato le pannocchie delle Case Rosse...
RispondiEliminaHai ragione, quelle le avevo proprio dimenticate... ma ora mi tornano in mente, quelle, i Campisi e i Terrisi e molte altre cose ancora... =)
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